Come dimagrire con la dieta proteica

Come dimagrire con la dieta proteica

La dieta proteica è un regime alimentare che risulta particolarmente utile a chi vuole dimagrire bene e velocemente. La non assunzione di carboidrati consente all’organismo di ‘asciugarsi’ e smaltire grasso in eccesso più facilmente e in minor tempo rispetto a un regime alimentare controllato che ammetta l’assunzione di carboidrati seppur limitata.

Proteine contro carboidrati: una lotta infinita

È una lotta che sembra non avere mai una fine quella con la bilancia, per questo ogni mese si cambia tipo di alimentazione per cercare di trovare quella più giusta per sconfiggere l’eccessivo peso corporeo. Da alcuni anni è diventata molto diffusa la dieta proteica perché può diventare un regime alimentare adatto a qualsiasi tipo di persona che voglia ridurre peso in fretta. La dieta proteica è un particolare regime che prevede un’alimentazione ricca di proteine e a minimo contenuto di carboidrati.

Si tratta di una dieta che permette di mantenersi sempre in forma e di non mettere su peso eccessivo: attraverso la dieta proteica, infatti, si assumono solo proteine e una percentuale infima di carboidrati e ciò assicura un dimagrimento particolarmente veloce perché l’organismo si ‘asciuga’ di tutta la ritenzione idrica provocata anche dall’assunzione dei carboidrati. Le proteine aiutano l’organismo a conservare e alimentare massa magra dato che maggiore massa magra equivale a una maggiore tendenza a bruciare di più con la conseguente riduzione dello stimolo della fame. Per quanto riguarda la quantità di proteine da assumere sembra che la dose giornaliera ideale per l’uomo sia fissata in 56 grammi, mentre per la donna si ferma a 46 grammi di proteine al giorno.

Diminuire il grasso corporeo con la dieta proteica

La dieta proteica, quindi, è sicuramente un regime alimentare ricco di proteine, ma che tipo di proteine? Bisogna infatti, sapere quali alimenti assumere per alimentarsi di proteine pure che stimolano il funzionamento del metabolismo. L’accumulo di grassi, infatti, è direttamente correlato al cattivo e lento funzionamento del metabolismo, il che si traduce in un accumulo di grasso soprattutto in alcune zone del proprio corpo.

Gli alimenti altamente proteici di cui si ha bisogno per il calo del peso corporeo sono pesce, pollo, carne rossa, formaggi magri, uova e prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, e ciò in tavola significa a poter preparare un bel petto di pollo cotto alla piastra, una coscia di pollo al forno, un’orata all’acquapazza, uova a la coque, da affiancare ai cosiddetti carboidrati intelligenti, ovvero cereali integrali, frutta e verdura che riusciranno a garantire all’organismo un giusto apporto di fibre.

Pedana vibrante: quando l’esercizio casalingo fa bene

Pedana vibrante: quando l’esercizio casalingo fa bene

Si può trovare nei centri estetici e nelle palestra, la pedana vibrante era una prerogativa dei professionisti del settore ma oggi tutti hanno la possibilità di dotarsi di una pedana vibrante e sistemarla comodamente in casa propria. Vediamo a cosa serve e come funziona questa miracolosa pedana.

Perché allenarsi sulla pedana vibrante

Oggi quando si menziona la pedana vibrante tutti comprendono subito quale attrezzo sia. La pedana vibrante prima era un attrezzo molto raro ed era usato da atleti a livello agonistico per migliorare le proprio performance, ma oggi tutti conoscono la pedana vibrante perché è facile ormai trovarla nelle palestre e nei centri estetici, inoltre viene molto pubblicizzata in televisione per cui sembra impossibile non conoscerne le azioni sull’organismo cui garantisce il raggiungimento di grandi risultati di tonicità e dimagrimento. Nei negozi reali e virtuali del web, è possibile rendersi conto di quanti diversi tipi di pedane vibranti esistano, e ciò sembra strano se si pensa che le prime pedane sono state cerate per essere usate nelle stazioni spaziali per l’allenamento che garantisce agli astronauti di poter restare in orbita senza essere vittime di episodi traumatici come problemi ossei o muscolari legati al proprio lavoro.

La pedana a vibrazione quindi serviva dapprincipio agli astronauti, e solo in seguito è entrata a far parte del mondo medico -estetico, tanto che sono molto i fisioterapisti e le estetiste che la usano sui pazienti per contrastare gli effetti e l’insorgere dell’osteoporosi e l’invecchiamento del sistema osseo. Se la curiosità sta nel capire come le vibrazioni della pedana possano agire sul nostro sistema muscolo-scheletrico, è presto detto: vanno semplicemente a stimolarlo. In pratica, quotidianamente muscoli e ossa rispondono alle sollecitazioni esterne gestendo un certo sovraccarico, per questo bisogna a stare attenti se si è forzati a ma un riposo prolungato perché, in questo caso, il sistema muscolo-scheletrico può più facilmente andare incontro a cedimenti pericolosi per la consistenza dei muscoli.

Caratteristiche e usi della pedana vibrante

Per mantener tonico e allenato il proprio corpo senza dover per forza sottoporsi ad allenamenti estenuanti e intensi, oggi si può ricorrere all’uso della pedana le cui vibrazioni stimolano il rimodellamento osseo e muscoloso dell’organismo. In pratica, la pedana vibrante trasmette delle vibrazioni più o meno intense e, in base alla posizione che il soggetto assume, si potranno stimolare determinate fasce muscolari a seconda del tipo di allenamento che si desidera effettuare.

Ogni posizione assunta sulla pedana vibrante deve rispettare un certo programma di allenamento che non abbia ripercussioni gravi sui muscoli, le articolazioni, le ossa e il sistema circolatorio. Gli effetti della pedana dipendono dalla frequenza, dall’ampiezza dell’oscillazione, dalla durata della vibrazione e dalla posizione assunta dal soggetto.

Italia ultima in classifica per il wifi, lo sapevate?

Italia ultima in classifica per il wifi, lo sapevate?

Che l’Italia fosse un passo (anche due) indietro rispetto al resto dell’Unione Europea sul digitale si sapeva, è praticamente ogni giorno sotto i nostri occhi: la connessione wifi è arabo nelle nostre città, dove già è tanto se il cellulare o il tablet si connettono alla rete con il 3G, per non parlare di quando in metro non funziona nemmeno la rete telefonica… alla faccia del paese europeo!

L’Europa ha il Wi-Fi e l’Italia?

Avendo viaggiato un po’ per l’Europa, ho potuto constatare di persona questa differenza tra paesi europei dove praticamente è possibile usare facilmente il cellulare dappertutto e connettersi alla rete anche nel tunnel più sotterraneo della metro e dove non arriva nemmeno la linea telefonica. E allora mi sono chiesta: ma perché dobbiamo sempre essere gli ultimi della classifica? Di sicuro continuando così non potremo mai raggiungere il livello degli altri paesi dell’Unione, e nemmeno se una delle priorità della Ue è quella di creare un mercato unico digitale: mica l’Italia può diventare un paese tecnologicamente avanzato dalla sera alla mattina, o sbaglio?

Il ‘gap’, ovvero il divario, non si colmerà di certo in un anno, con tutta la buona volontà degli italiani che nella digitalizzazione ci credono davvero. È stata la stessa Bruxelles a bacchettarci in proposito: quanto a diffusione e accessibilità della banda larga e a competenze digitali e tecnologiche che dovrebbero semplificarci la vita, l’Italia è stata marchiata come il paese europeo meno digitalizzato di tutti.

Internet in Italia: ma esiste davvero?

Su 28 paesi, ci hanno piazzato al 25° posto, e questo risultato dà molto da pensare, dato che siamo ben al di sotto della media e se vi dico che insieme a noi ci sono Romania, Grecia, Bulgaria, Ungheria, Polonia forse si accende il lumino anche nel vostro pensiero… siamo arretrati in tutto e siamo al pari delle ultime leve della Ue!!! Noi che nel ’56 eravamo in prima fila a firmare i famosi Trattati ora siamo ultimi perché, si sa, in Italia si naviga male sul web: connessioni lente e banda larga appena superiore ai 30 Mbps.

Logico che non ci si possa aspettare chissà quali prestazioni! Inutile dire come questo risultato vada a discapito di tutti, in primis delle aziende che ancora non possono vendere on line come vorrebbero e dovrebbero, inoltre non si riesce a lavorare in un clima tranquillo perché internet va e viene a seconda che si sia in 10 o 100 a usare il Wi-Fi in una stanza. Di conseguenza l’economia non gira come dovrebbe, dato che il fatturato on line italiano è il più basso dell’Unione. Ce la faremo mai a colmare il gap? Io spero almeno che la mia connessione oggi funzioni decentemente, e voi?

Cosa pensate della nostra Comunità Europea?

Cosa pensate della nostra Comunità Europea?

Non so voi ma ultimamente mi pongo sempre questa domanda dato che la UE rispetto a quanto studiato sui libri di scuola, sembra molto cambiata nel corso del tempo, ma non a livello legislativo, non saprei nemmeno da che punto partire in quell’ambito, ma intendo proprio a livello di pensiero politico.

La Ue non è l’Euro

Ora la crisi ha portato paesi importanti per l’equilibrio economico della UE, come la Grecia, a chiedere alla BCE un prestito esorbitante per cercare di colmare un debito pubblico ancora maggiore. Al di là delle tipo di governo portato avanti dai sedicenti politici greci che evidentemente non sono molto lontani dai nostri se hanno sprofondato un paese già non ricchissimo precedentemente, nella miseria più nera, mi sono chiesta ma i motivi per cui la UE sia praticamente comandata da una sola nazione, e per di più quella che nella storia non molto lontana, ci ha portato tutti al collasso globale, ovvero la Germania.

Il che mi ha fatto pensare, ma quindi questa fantomatica Ue come funziona esattamente? Leggendo qua e là su internet ho potuto constatare come anche molti altri italiani non hanno ben compreso il ruolo dell’Italia nella Ue, se di ruolo si può parlare. L’opinione pubblica nazionale sulla Ue infatti si è dichiarata un po’ incerta sull’istituzione comune: molti di noi individuano questa Unione solo nella comune moneta. Praticamente si sa che facciamo parte della Ue solo perché abbiamo tutti l’Euro… yeeee! Davvero molto ‘positive’, non credete?

Perdita dei valori dei Trattati di Roma del ‘56

Sarebbe bello domandare a chiunque cosa ne pensa dell’Euro, che tanto ci è costato e ci costa ancora, e da lì verrebbe facile la conseguente critica al nostro governo che ha accettato la moneta comune e al governo centrale che l’ha imposta. E il rimando sarebbe sempre alla Gran Bretagna che sempre forte della sua sterlina ha ben declinato l’offerta dell’Euro, mica scema la regina no? E verrebbe spontaneo pensare ma perché cavolo non abbiamo agito anche noi così? Meglio non rispondere va!

Torniamo al comune sentire sulla comune unione… da come ho letto gli italiani identificano quindi la Ue con l’Euro… al bando tutti i valori che portarono alla firma dei Trattati di Roma, probabilmente non sanno nemmeno perché all’epoca si insisteva sull’unificazione del territorio europeo quali siano stati i reali valori che hanno spinto gli uomini politici del tempo a tale trattato. Quindi se la Ue si identifica con la moneta e di questa moneta la maggior parte degli italiani pensa che sia stato un errore e che non abbia aiutato per niente a migliorare le nostre condizioni di vita, non oso immaginare cosa pensino allora di Bruxelles e alle politiche di austerity imposte a molti paesi. A voi l’ardua sentenza…